domenica 7 marzo 2010

Cile aiuta Cile


Sabato 6 marzo 2010, Santiago
Chi non ha mai vissuto una Teleton in Chile non può neanche immagine ciò che è accaduto nelle ultime 25 ore in Cile.
Telerepubblica? Siano dei dilettanti. Se lo chiede la tv, e per chiedercelo ci fa anche commuovere, piangere e sentire patriotti, allora ubbidiamo. Ecco che cos’è la Teleton in Cile. Una volta all’anno le reti televisive e le radio si uniscono al comando di Don Francisco, al secolo Mario Kreutzberger, uomo simbolo della televisione cilena, una sorta di alterego sudamericano di Mike Buongiorno, per raccogliere fondi per costruire centri di riabilitazione per handicap e per aiutare particolari casi di disabilità. Questa settimana, pochi giorni dal terremoto-maremoto del 27 febbraio, si è svolta una Teleton speciale, che come lo stesso Don Francisco ha spiegato, non è stato un programma televisivo ma un programma di emergenza nazionale. L’obiettivo che era stato posto era di 15 miliardi di pesos (15000000000) per la costruzione di 30000 case “popolari”. Dopo 25 ore e 10 minuti, il risultato è stato di 30212775555 pesos più 120 camion di alimenti donati dalle imprese. La gente comune poteva donare tramite sms o tramite versamento bancario ma le donazioni più consistenti sono state apportate dalle imprese. Pubblicità. Certo. Un sacco di pubblicità e di lavaggio di coscienza, in un paese dove un’operaia che lavora nove ore e mezza cinque giorni alla settimana guadagna 300 euro. E il costo della vita è grosso modo come in Italia. Però le case costruite saranno per lo meno 50000, che comunque, visto il disastro, non è male.
La ricetta del successo? Innanzitutto si riuniscono tutti i personaggi pubblici nazionali, dagli animatori televisivi agli attori agli sportivi ecc.. alcuni in studio ed altri inviati nelle zone più colpite dal disastro o nelle succursali delle banche sparse in tutto il paese per i collegamenti esterni, poi si trovano i personaggi simbolo del dramma. Il signore che cercando di recuperare qualcosa nel fango ha alzato per caso una bandiera cilena sporca e rotta. Il signore che da una settimana non vedeva moglie e figlia in vacanza in un’altra zona del paese. Il militare in servizio che non sapeva nulla della famiglia residente in una zona colpita, ecc… poi tocca ai politici, entranti e uscenti, tanti discorsi, buoni propositi e mano al portafoglio. Ospite d’onore, il segretario generale delle nazioni unite che, visibilmente commosso, ha anche proferito alcune frasi in uno spagnolo molto stentato. E infine gli impresari. Ognuno cercando di sembrare migliore dell’avversario, ognuno cercando di donare un po’ di più. Il tutto condito dalla musica in vivo con i big della canzone pop, cumbia e reggaton in primis, e soprattutto tanta musica di violini in sottofondo nei momenti di maggior patos.
Indubbiamente kitsh ma indubbiamente efficace.
Per le strade della capitale sui vetri di macchine e autobus questa mattina c’era pitturato con vernice bianca il numero di conto corrente, 2702 per non dimenticarselo, e agli sportelli bancari c’era coda un po’ ovunque.

Curiosità:
· Il signore divenuro famoso per aver alzato la bandiera del cile in mezzo al fango, due giorni fa in un’intervista aveva raccontato che era stata pura coincidenza e che dopo la foto la bandiera era andata persa perché nel fango lui in realtà cercava qualche resto della sua casa. Ieri sera, si è presentato sul palco all’inizio della Teleton con una bandiera visibilmente intera e molto poco sporca, raccontando che proprio quella era la bandiera simbolo dell’ottimismo cileno, ecc…
· In Cile non si può appendere la bandiera senza permesso del Presidente. Ieri la Presidenta ha dato il permesso a tutti i cileni di esporre la bandiera nazionale per la durata della Teleton. E moltissimi l’hanno fatto. Ma moltissimi neanche sapevano che non avrebbero potuto farlo. E da noi? Io non lo so!

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